La congregazione O.M.V.

Storia e fondazione

[O .M.V.] Gli Oblati della Vergine Maria sono una congregazione religiosa maschile. Questa congregazione, membro della famiglia ignaziana, fu fondata per diritto diocesano nel 1816 dal venerabile Pio Bruno Lanteri con il nome diOblati di Maria Santissima prima di diventare Oblati della Vergine Maria (in latino: “Oblatorum Beatæ Mariæ Virginis”) quando, nel 1826, padre Lanteri ottenne il riconoscimento della Santa Sede diventando una congregazione di “diritto pontificio”.

È interessante notare che il gruppo ecclesiastico fondato da padre Bruno Lanteri a Torino per la formazione del clero ha prodotto almeno trenta santi, beati o venerabili, tra cui Giuseppe Cafasso, Giovanni Cagliero, Giovanni Bosco, Domenico Savio, Giuseppe Allamano e Giuseppe Benedetto Cottolengo.

Nel 1825 e nel 1826, Lanteri si incontrò quattro volte con Padre Eugène de Mazenod, fondatore della Società dei Missionari di Provenza, o Oblati di San Carlo, oggi meglio conosciuti come Oblati di Maria Immacolata. Durante il viaggio di Padre de Mazenod a Roma per chiedere alla Santa Sede l’approvazione della sua Regola, si fermò a Torino dal 7 al 14 novembre 1825, dove incontrò alcuni membri della congregazione degli Oblati di Maria Santissima (il primo nome dell’O.M.V.) fondata da Bruno Lanteri. Questa congregazione si era appena disgregata a causa degli ostacoli frapposti dalle autorità civili e religiose.

Padre de Mazenod incontrò Bruno Lanteri il 15 novembre 1825 per un incontro di circa dodici ore sulla possibile fusione delle loro due congregazioni. Pur essendo stato fondato in Francia, l’istituto di padre de Mazenod contava già diversi sacerdoti italiani, tra cui padre Charles Dominique Albini (1790-1839), ex rettore del seminario di Nizza. In contatto con lui, appena entrato nel noviziato nel 1824, Padre de Mazenod decise non solo di cambiare il nome della sua congregazione, ma anche di aggiungere alla regola l’importanza di formare i chierici appena entrati nei seminari maggiori.

Sebbene padre Lanteri condividesse questa sensibilità, il 17 febbraio 1826 padre Lanteri informò de Mazenod in una lettera che l’unione delle due congregazioni non era possibile poiché i confratelli Oblati si opponevano e cercavano essi stessi l’approvazione pontificia per conto proprio. Eugenio de Mazenod ottenne il riconoscimento papale della sua regola il 21 marzo 1826, mentre Padre Lanteri arrivò a Roma nell’aprile 1826 per cercare l’approvazione papale degli Oblati della Vergine Maria. I due fondatori si incontrarono nuovamente il 20, 22 e 24 aprile 1826.

Successivamente, nel 1833, Papa Gregorio XVI affidò agli Oblati di Maria Vergine la responsabilità pastorale del Santuario della Consolata di Torino e, nel 1837 e nel 1842, il compito di evangelizzare il territorio missionario del Vicariato Apostolico di Ava e Pegu in Birmania.

La missione degli Oblati

La missione degli Oblati della Vergine Maria è :

per far sentire la "Parola di Dio" ai suoi contemporanei, attraverso la predicazione di ritiri e l'esperienza degli "Esercizi Spirituali";

per dare agli uomini e alle donne di oggi un assaggio della "misericordia infinita" di Dio, manifestata in Gesù e sperimentata nel sacramento della riconciliazione;

per aiutare i laici cattolici ad approfondire la loro fede e a confrontarsi con il mondo contemporaneo nel nome della Scrittura;

per far conoscere il messaggio cristiano attraverso i moderni mezzi di comunicazione;

contribuire alla formazione di sacerdoti e seminaristi.

Un patrimonio comune

Istituto religioso cattolico,

gli Oblati della Vergine Maria

[O .M.V.]

lavoro a Fontenay-aux-Roses,

nella cappella del santuario di Santa Rita

e la Résidence Universitaire Lanteri,

tra gli studenti universitari e i fedeli

che li frequentano, grazie al carisma

che condividono con il loro fondatore,

Padre Pio Bruno Lanteri

[1759-1830].

Padre Lanteri ha voluto che i suoi figli Oblati

essere “apostoli” nel loro apostolato

e veri “certosini” nella loro vita spirituale.

Sono come “monaci della vita attiva”.

Gli Oblati hanno Cristo come migliore amico,

la Vergine Maria come modello,

la Chiesa come luogo di fedeltà.

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